È un tempo di difficoltà e di disagio molto diffusi. Le ragioni le conosciamo tutti.

Ed è per questo che essere nella condizione di “donare” è un privilegio che di per sé ricompensa chi la vive.

Il donare non riguarda solo i beni materiali, che, pur sempre, e, per molti sono necessari. Si dona il proprio tempo, i propri talenti, l’ascolto, il conforto, la condivisione, l’amicizia… In questo donarsi ciò che più conta è il grande rispetto dell’altro, della sua dignità, della sua sensibilità. Ricordarsi sempre che l’altro è “persona”.  Padri di famiglia, mamme, giovani, anziani soli, bambini, che, certo, non sono colpevoli delle loro necessità.

Il silenzio è un atto d’Amore dovuto, ma, anche naturalmente spontaneo e scontato per coloro che hanno interiorizzato la gratuità e l’alterità come pietre miliari su cui si fonda il comandamento dell’amore, ma è vero anche per chi laicamente ha a cuore la sorte dell’Uomo.

Amare sempre, amare per primi, non a scadenze, ricorrenze o circostanze:

Il Prossimo, di cui prendersi cura, c’è ogni giorno e spesso alla porta accanto.